«Dobbiamo fare di più» - Don Ciotti scalda la festa d’inverno
da Latina Oggi del 10/01/2012

La festa d’inverno al monastero di San Magno si è aperta con una calorosa accoglienza a Don Luigi Ciotti, a Libera.
La chiesa superiore dell’antica struttura come pure gli ambienti degli affreschi nella parte sottostante, non sono riusciti a raccogliere tutta le persone che hanno deciso di condividere la festa d’inverno insieme. «Perchè è sempre il noi che vince» ha esordito Don Luigi Ciotti salutando la comunità. Un lungo intervento, incalzato dalle domande dell’organizzazione in cui Don Luigi ha voluto ricordare le vittime innocenti di mafia, storie che non tutti conoscono come quella del giovane poliziotto Roberto Antiochia ma anche storie di casa nostra come quella del sacerdote Don Cesare Boschin ucciso quindici anni fa a Borgo Montello. «La lotta alla mafia si combatte a Roma» - ha affermato Don Ciotti sottolineando come nei palazzi di governo troppe volte gli ingranaggi si inceppino e come la politica tutta, sia chiamata a fare la sua parte. Non sono mancate le domande anche sull’ormai noto caso Fondi, per cui Don Ciotti ha rimarcato la posizione di Libera, quella cioè sul fatto che il consiglio comunale di Fondi andasse sciolto.
Una «denuncia silenziosa», quella che all’epoca aveva fatto l’associazione antimafia ma sicuramente concreta lontana dal clamore mediatico. La panoramica di Don Ciotti ha però toccato più parti della provincia, da Fondi a Sabaudia e fino ancora a Latina fermandosi davanti la discarica di Borgo Montello e chiedendo «verità e giustizia» per la morte di Don Boschin e per tutte le famiglie che vivono a ridosso della discarica. Un invito quello della difesa del territorio che è partito da Fondi ma rivolto a tutta la provincia, nella consapevolezza che «denunciare non voglia dire infagare il proprio territorio ma che sia la dimostrazione che invece c’è tanta gente onesta» che con le mafie non c’entra nulla e che «difende la propria dignità». Un lavoro portato avanti spesso nelle parrocchie come quella di don Francesco Fiorillo che tanto ha voluto l’incontro, o quella di don Alfredo Micalusi a Formia, presente ieri tra i sacerdoti. Un invito che a quanto pare comincia ad essere raccolto da molti.


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