A
metà strada fra Monte San Biagio e Fondi
(Lt), all’interno del Parco Regionale degli
Ausoni, al limitare della piana, si erge il monte
Arcano: ai suoi piedi il Monastero San Magno,
sulla sua sommità il Santuario della Madonna
della Rocca, che delimitano il Campo Demetriano
degli antichi romani, la Valle dei Martiri dei
cristiani.
Fu infatti nella seconda metà del III secolo
che questi luoghi furono teatro di un episodio
della più feroce delle persecuzioni degli
imperatori di Roma, quella di Decio. Un numero
straordinario di cristiani, con San Magno e San
Paterno, che si rifugiavano negli anfratti del
monte per sfuggire all’esecuzione dell’editto,
scoperti, testimoniarono la loro fede sacrificando
le loro vite. I resti dei martiri furono custoditi
per secoli nell’edificio romano che sorgeva
sulla sorgente del fiume Licola.
Il luogo del martirio fu presto oggetto di venerazione
e molti seguaci della nuova religione vi si ritiravano
in solitudine, favoriti dalle condizioni ambientali
di questa felice contrada.
Fintanto che Onorato, come testimonia papa Gregorio
Magno dei suoi Dialoghi, nei primi decenni del
VI secolo costituì in quel luogo una vera
e propria comunità dedita alla preghiera
e al lavoro. In seguito il monastero, seguendo
la regola benedettina, dipenderà da Montecassino.
Il
Monastero San Magno conosce un successivo periodo
di rinascita con l’ampliamento fatto dai
principi di Fondi negli ultimi decenni del 1400
ed il suo passaggio ai Benedettini di Monte Oliveto
che la condussero a una nuova prosperità,
sino alla soppressione e alla divisione dei beni
nel 1807.
Solo negli ultimi anni il complesso monastico,
acquisito e restaurato dalla Regione Lazio ed
infine affidato all’arcidiocesi di Gaeta,
è stato restituito alla sua vocazione originaria:
porto di terra dove ogni viandante può
dare una risposta alle domande di vita e di fede
di tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
Nello stesso tempo i lavori intrapresi hanno riservato
importanti scoperte, fra le quali il ritrovamento
della chiesa medievale con un ciclo di affreschi
sulla vita di San Benedetto risalenti al XI secolo.
La visita del Monastero che parte dalla costruzione
romana, sacrario del martirio di San Magno, sorto
al piano della sorgente che scorga ai suoi piedi,
ci conduce all’incanto della chiesa rinascimentale
attraverso quella medievale. Un affascinante percorso
ricco di testimonianze che ci riconduce dalle
radici della nostra fede all’entusiasmo
e alla ingenuità medievali, per farci approdare
alla proposta armoniosa e responsabile della modernità.
La
sommità del Monte Arcano, che si può
raggiungere percorrendo una comoda strada, ci
riserva la scoperta dell’antico Santuario.
La tradizione vuole che il culto mariano, portato
nel campo demetriano da San Paterno, abbia visto
sorgere sul monte un piccola edicola con un affresco
dedicato a Maria. Questo affresco raffigura Maria
mentre allatta Gesù Bambino, per cui viene
denominata Madonna del Latte.
Forse a questa edicola si riferisce l’esametro
latino, scolpito su pietra e risalente ai primi
secoli e recentemente rinvenuto, che indica:
“Qui risplende la dimora della
Vergine e Madre Maria”.
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