La
festa d’inverno al monastero di San Magno si è
aperta con una calorosa accoglienza a Don Luigi Ciotti,
a Libera.
La chiesa superiore dell’antica struttura come pure
gli ambienti degli affreschi nella parte sottostante, non
sono riusciti a raccogliere tutta le persone che hanno deciso
di condividere la festa d’inverno insieme. «Perchè
è sempre il noi che vince» ha esordito Don
Luigi Ciotti salutando la comunità. Un lungo intervento,
incalzato dalle domande dell’organizzazione in cui
Don Luigi ha voluto ricordare le vittime innocenti di mafia,
storie che non tutti conoscono come quella del giovane poliziotto
Roberto Antiochia ma anche storie di casa nostra come quella
del sacerdote Don Cesare Boschin ucciso quindici anni fa
a Borgo Montello. «La lotta alla mafia si combatte
a Roma» - ha affermato Don Ciotti sottolineando come
nei palazzi di governo troppe volte gli ingranaggi si inceppino
e come la politica tutta, sia chiamata a fare la sua parte.
Non sono mancate le domande anche sull’ormai noto
caso Fondi, per cui Don Ciotti ha rimarcato la posizione
di Libera, quella cioè sul fatto che il consiglio
comunale di Fondi andasse sciolto.
Una «denuncia silenziosa», quella che all’epoca
aveva fatto l’associazione antimafia ma sicuramente
concreta lontana dal clamore mediatico. La panoramica di
Don Ciotti ha però toccato più parti della
provincia, da Fondi a Sabaudia e fino ancora a Latina fermandosi
davanti la discarica di Borgo Montello e chiedendo «verità
e giustizia» per la morte di Don Boschin e per tutte
le famiglie che vivono a ridosso della discarica. Un invito
quello della difesa del territorio che è partito
da Fondi ma rivolto a tutta la provincia, nella consapevolezza
che «denunciare non voglia dire infagare il proprio
territorio ma che sia la dimostrazione che invece c’è
tanta gente onesta» che con le mafie non c’entra
nulla e che «difende la propria dignità».
Un lavoro portato avanti spesso nelle parrocchie come quella
di don Francesco Fiorillo che tanto ha voluto l’incontro,
o quella di don Alfredo Micalusi a Formia, presente ieri
tra i sacerdoti. Un invito che a quanto pare comincia ad
essere raccolto da molti.