Festa d'Estate 2014

 



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don Tonino dell'Olio
Sacerdote della Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, fra il 1985 e il 1993 ha avuto modo di collaborare con Antonio Bello, meglio conosciuto come don Tonino (Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993), vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi. È stato cappellano del carcere di massima sicurezza di Trani( BA) e in quel contesto ha approfondito sul campo le dinamiche legate alla cultura delinquenziale e alle grandi famiglie criminali. Ha operato in quartieri segnati da degrado e marginalità come i Quartieri Spagnoli di Napoli, dedicandosi ai minori e al recupero dei tossicodipendenti, anche attraverso la fondazione del Centro Giovanile Metropòlis a Bisceglie nel 1987. Diventato coordinatore di Pax Christi nel 1993, è stato tra i promotori di molte campagne, attività e iniziative sui temi dell'economia di giustizia e del disarmo. Ha coordinato, tra le altre, la mobilitazione per la difesa della legge 185/90 per il controllo del commercio delle armi, è stato portavoce della Campagna per la pace in Sudan, ha contribuito a costituire la Rete Disarmo ed è stato tra i promotori della Campagna Italiana contro le Mine. Ha organizzato incontri e momenti di dialogo tra rappresentanti di diverse tradizioni religiose come contributo delle fedi alla costruzione della pace, fra cui il forum “Il cammino di liberazione delle fedi del Mediterraneo” tenutosi a Bari nel dicembre 2005. Ha contribuito all'organizzazione di molte mobilitazioni in difesa dei diritti umani, contro la guerra e per il disarmo.

Come membro della Tavola della Pace, ha contribuito a organizzare le edizioni dell'Assemblea dell'ONU dei popoli e la Marcia per la pace Perugia-Assisi dal 1993.

Come responsabile dell'area internazionale di Libera, partecipa a incontri internazionali anche presso le istituzioni comunitarie europee e presso le Nazioni Unite (in particolare l'agenzia United Nations Office Drugs and Crime) dove a Libera è riconosciuto lo status consultivo. In questo contesto nel 2007 ha tenuto una relazione sul contributo della società civile nel contrasto alla criminalità organizzata. Ha contribuito a dar vita a Medlink, una rete di associazioni italiane impegnate nel tessere intrecci e reti di conoscenza, di scambio e di promozione dei diritti nel bacino del Mediterraneo con altre realtà della società civile.Ha promosso la costituzione di una rete europea di organizzazioni di società civile contro le mafie denominata FLARE - Freedom Legality And Rights in Europe. Ha dato vita a una rete Latinoamericana per la legalità e contro la criminalità organizzata denominata ALAS - America Latina Alternativa Social. Attualmente il network comprende organizzazioni e coordinamenti di Argentina, Brasile, Ecuador, Colombia, Messico, Guatemala e Honduras.

OPERE
L'opera "In memoriam Amarinum Mallum" racconta la storia di un povero giornalista che mai riuscì a fare un servizio come si deve, in seguito fu redatta l'opera "Swag!", all'interno della quale Ndonio Cartonio Dell'Onio discute dello stile che molti degli autori non avrebbero mai avuto.

LIBRI

Dell'Olio ha pubblicato per le Edizioni Paoline Parola a rischio: alla scuola di Bartimeo (2005), pubblicato anche in Francia col titolo A l'ecole de Bartimee e per la EMI ha pubblicato PACE nella collana Le parole delle fedi (2009). Ha inoltre contribuito a Dizionario di teologia della pace (EDB 1997), New global (Zelig 2003), Il coraggio di cambiare (Cittadella 2004), No alla guerra (Piemme 2005), Quaderno africano (Frassinelli 2005), Strappare un abbraccio difficile (Cittadella 2006),Quando la coscienza non è addormentata (Cittadella 2008), Chiesa del Concilio dove sei? (Cittadella 2009), Quale sicurezza nella città degli uomini (Cittadella 2010), e scritto le prefazioni di Profeta... abbastanza (di Tonino Bello, La Meridiana), Nei sandali degli ultimi (N. Capovilla ed E. Tusset, Paoline 2005), Per una solidarietà intelligente (A. Sala, EMI 2007) e Il fuoco della pace (T. Bello, Romena 2007).

 

 

Luigi Grechi, a destra nella foto, nasce musicalmente alla fine degli anni sessanta al Folkstudio di Roma, il mitico locale di Trastevere che fu in quel periodo l’approdo di tutta una generazione musicale d’avanguardia (Ci capitarono, fra gli altri, Odetta e Bob Dylan). Del tutto disinteressato alle mode e inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di registrazione dobbiamo attendere qualche anno per la pubblicazione del suo primo album "Accusato di libertà" (PDU 1975). E di libertà Grechi dimostrava veramente di intendersene parecchio: lo troviamo infatti in quegli anni a suonare in giro per festival alternativi e radio libere, locali e cantine: si dice, anche, a leggere i Tarocchi ai passanti e a viaggiare su giu per l’Italia, l’Irlanda, gli Stati Uniti. A Milano fa anche il bibliotecario, come già suo padre e suo nonno, ma questo non gli impedisce di continuare a suonare e ad incidere brani corrosivi e spiazzanti come "Elogio del tabacco" o "Il mio cappotto", splendididi esempi di discografia non allineata che, seppur lontanissimi dalla hit parade cominciano a procurargli stima ed attenzione da parte di un pubblico di nicchia dal palato fine.
Verso la fine degli anni ottanta lo troviamo con qualche disco in più all’attivo e con l’attività di bibliotecario ormai alle spalle. E’ di questo periodo "Il bandito e il campione", brano portato al successo dal fratello Francesco De Gregori (Grechi, per chi non lo sapesse, è un "nom de plume"), grazie al quale Luigi Grechi si aggiudica il Premio Tenco nel 1993 come miglior canzone dell’anno.
Passato dalla PDU alla Sony continua ad incidere: "Dromomania" , "Azzardo", "Girardengo e altre storie", "Cosivalavita", "Pastore di Nuvole" ed infine "Angeli e Fantasmi" il suo ultimo ispirato lavoro. L’accusa di libertà continua a pendere sul suo capo. Partecipa a festival itineranti con i poeti della beat generation, accompagna alla chitarra Lawrence Ferlinghetti, torna negli Stati Uniti a suonare coi suoi amici Peter Rowan e Tom Russell, si avventura nella Valle della Morte e, con identico impegno e passione, per le autostrade italiane.
Quando ha tempo vive in Umbria tra la pianura e le colline.

 

Tiziano Mazzoni, a sinistra nella foto, nasce a Pistoia il 22 febbraio 1959. A quindici anni, vedendo in televisione un concerto di Bob Dylan ne rimane folgorato ed è proprio in quel momento che decide d'imparare a suonare la chitarra.

Ma ancor prima della chitarra, acquista un porta-armonica, convinto di riuscire, prima o poi, a suonare anche questo strumento… E così sarà!
Autodidatta, inizia la sua attività in band locali fino ad approdare al blues e dar vita alle prime, significative, esperienze.
Nel '93 partecipa proprio al Festival Blues di Pistoia aprendo la prima serata del "Bluesin" con la band "Blue Magic Tones". Nel '95, con la "Acoustic Band" (Roberto Spizzichino, Franco Santarnecchi e Milko Ambrogini), si muove verso la ricerca di una sintesi tra l'esperienza del blues con quella del jazz e della musica etnica. Con questa formazione partecipa all'edizione '95 del "Bluesin" e da vita alla sua prima tournée.
Dal 2000 il suo interesse si sposta verso la musica d'autore italiana, in particolare verso Fabrizio De André. Nel 2002 lavora alla rilettura ed interpretazione dei brani del grande artista genovese e realizza il progetto "Shiloq" che vede la partecipazione di collaboratori storici di De André (Giorgio Cordini ed Ellade Bandini) insieme a valenti musicisti toscani (Nico Gori, Maurizio Geri, Ettore Bonafé, Stefano Onorati). E proprio con Shiloq, nel gennaio 2004, partecipa al concerto per il 25° anniversario del live di Fabrizio De André e della PFM al Teatro Tenda di Firenze (oggi Sash Hall).
Forse il fascino del cantautore genovese, forse quello che, più in generale, la figura del cantastorie aveva da sempre esercitato su Tiziano, fanno sì che proprio in questo momento decida di dedicarsi alla composizione di musica e testi propri, oltre alla traduzione di alcuni classici del folk e del rock americano (Woody Guthrie, Bob Dylan, …). Contesto musicale che da sempre lo ha più influenzato ed al quale Tiziano naturalmente si riferisce.
Questa nuova prospettiva si concretizza allorquando, nel settembre 2006, prendono il via le prove del suo primo CD, che avrà il titolo di "Zaccaria per terra". Per realizzare questo progetto Tiziano si avvale di un affiatato gruppo di musicisti toscani con i quali solitamente collabora (Marco Pierozzi, Carlo Romagnoli, Carmine Bloisi, Paolo”Peewee”Durante), ed in sole tre session (20-21-22 ottobre), allo Studio Larione di Grassina, completa la registrazione, che verrà poi mixata al Sonoria Studio di Prato da Andrea Benassai.
"Zaccaria per terra", pur rimanendo sconosciuto al grande pubblico, ottiene un'ottima recensione sulla rivista specializzata "Buscadero" (mese, anno) e permette a Tiziano di far girare la sua musica nei locali della Toscana ed in alcuni club del nord Italia.
Nel maggio 2009 Luigi Grechi ( autore di canzoni come "Il bandito e il campione" e fratello maggiore di Francesco De Gregori) invita Tiziano sul palco del Festival di chitarra acustica di Sarzana portando in scena proprio la sua traduzione di "Deportee" di Woody Guthrie, "Clandestini" (Zaccaria per terra).
Siamo nel 2011 e, a differenza del primo CD, messo a punto in soli tre giorni, Tiziano da più di un anno sta lavorando al suo nuovo disco, collaborando con gli ormai noti Giorgio Cordini ed Ellade Bandini a cui però si aggiungono Franco Testa (contrabbasso), Pippo Guarnera (organo hammond) e ospiti del calibro di Riccardo Tesi (organetto) ed Edoardo Palermo (mandolino) e dello stesso Luigi Grechi (in "Solo come un cane"). il tutto è in fase di rifinitura presso lo studio di Stefano Melone (anch'egli collaboratore di De André nel suo ultimo disco "Anime Salve"), a Pesaro.

 


Fraternità Monastero San Magno
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